Al Ministro dell’Università e della Ricerca
e p. c.
Al Presidente della CRUI
Al Presidente del CNSU
Il CUN accoglie con grande interesse il testo inviato il 14 aprile 2020 dal Ministro dell’Università e della
Ricerca contenente le linee guida per la protezione sanitaria di tutte le componenti del nostro sistema,
da seguire dopo la Fase 1 dell’emergenza per il raggiungimento degli obiettivi didattici e della ricerca.
Piena è la condivisione sulle doverose cautele che indica il testo, sulla necessità di procedere, pur nel
rispetto delle autonomie, coordinando in forma omogenea la programmazione della didattica e della
ricerca, e sulle ipotesi relative alla maggiore flessibilità nell’organizzazione delle attività, in deroga
rispetto alle norme vigenti, per garantire, nelle attuali condizioni di eccezionalità, il completamento
dell’Anno Accademico 2019-2020 e il concreto inizio dell’Anno Accademico 2020-2021.
Il CUN osserva quanto segue.
1) La flessibilità nell’erogazione della didattica, indispensabile per superare il periodo di
emergenza, dovrà garantire il rispetto della non discriminazione fra gruppi di studenti e fra discipline.
In ogni caso, è importante confermare il principio della non equivalenza fra formazione con la didattica
telematica e formazione con la didattica in presenza.
2) E’ necessario stabilire tempi e modi di espletamento delle prove di accesso ai corsi di studio
che prevedono il numero programmato e alle scuole di specializzazione. Inoltre, per le scuole di
specializzazione di area sanitaria, è indispensabile procedere all’accreditamento e prevedere un
incremento consistente del numero di borse, anche alla luce delle carenze che ha evidenziato
l’emergenza.
3) La programmazione dei Dottorati di Ricerca, che operano come leva della didattica e della
ricerca negli Atenei, dovrebbe prevedere un adeguato livello di flessibilità, in particolare per la
conclusione del XXXIII ciclo e per l’emissione di bandi per il XXXVI ciclo.
La prosecuzione della ricerca e della didattica con “modalità telematica o mista” e il ritorno in
sicurezza nelle strutture per le attività di didattica e di ricerca in presenza richiedono l’apporto di
consistenti risorse finanziarie aggiuntive nonché l’impiego di risorse finanziarie in deroga rispetto alle
norme vigenti, per potenziare le dotazioni digitali degli Atenei, per garantire le attività di didattica sul
campo, anche in forme alternative, le attività in presenza condotte nei laboratori e nelle biblioteche,
per migliorare la qualità e la quantità degli spazi e delle strutture.
L’emergenza in atto apre senza dubbio un periodo di evoluzione del nostro sistema e il CUN ribadisce
il proprio costante impegno per un contributo positivo, anche nel seguire lo sviluppo del difficile
periodo e per affrontare la corretta gestione dei problemi creati dall’emergenza nel nostro sistema, la
tutela del diritto allo studio, il sostegno con risorse finanziarie dei Dottorati di Ricerca, il rapporto dei
contratti da RTD-B con il nuovo calendario dell’ASN, le scadenze dei progetti europei o d’interesse
nazionale, la mobilità Erasmus e la mobilità internazionale, il non semplice impegno di ricerca dei
titolari di contratti da RTD-A e dei titolari di assegno.
Il CUN auspica il ritorno, dopo il termine dell’emergenza, nel più breve tempo possibile, alla didattica
erogata in presenza, nelle aule, nei laboratori, nelle biblioteche, dove si realizza lo scambio più vivo,
proficuo e fertile fra docenti e allievi e fermenta l’humus della ricerca e della coscienza critica.
IL PRESIDENTE
(Prof. Antonio Vicino)